venerdì 28 maggio 2010

Continua lo sciopero della fame


Liam Hannaway, 40 anni, repubblicano (cugino di Gerry Adams, presidente dello Sinn Féin), ha oltrepassato il 4o° giorno di sciopero della fame nel carcere di Maghaberry. Membro del gruppo Saor Uladh, formazione repubblicana che non ha accettato gli accordi di pace, sta scontando 10 anni di reclusione per possesso di munizioni e di un ordigno a Belfast nel settembre del 2004. Dovrebbe essere rilasciato nel 2012.
Le sue condizioni sono critiche, denunciano i repubblicani, che ricordano che uno degli scioperanti della fame del 1981 (quelli di Bobby Sands), Martin Hurson, morì dopo 46 giorni di protesta.
La fidanzata Allison ha potuto visitarlo una decina di giorni fa e già denunciava il deperimento fisico dell’uomo.
Hannaway, membro di Saor Uladh, un gruppo repubblicano nato negli Anni 50, è il nipote di uno dei fondatori di Provisional Ira.
I sostenitori di Hannaway hanno rilasciato un comunicato la settimana scorsa in cui raccontano che l’uomo, secondo lo staff della prigione, avrebbe ricevuto minacce di morte da altri repubblicani. Così, Hannaway sarebbe stato spostato, contro la sua volontà, in isolamento, in un’ala del carcere lontano dai repubblicani, nell’ Ssu (Special Supervision Unit), senza alcun contatto con l’esterno appunto.
La famiglia dell’uomo avrebbe invece appurato che i repubblicani di Roe House, un’ala della prigione, “lo attendevano a braccia aperte” e che non vi era alcun pericolo per lui.
La protesta di Hannaway, e il suo rifiuto del cibo, è nata proprio dopo essere stato separato dagli altri prigionieri repubblicani e messo in un blocco della prigione con detenuti lealisti. Inevitabilmente, erano nate tensioni e umiliazioni.
Ora, una lettera dello stesso Hannaway getta nello sconforto la famiglia. L’uomo avrebbe infatti scritto che in caso di coma o caduta in stato di incoscienza non accetterà terapie di rianimazione.
Carl Reilly, del Republican Network for Unity, che unisce più gruppi repubblicani, ha dichiarato: “Stiamo entrando in una fase critica. Liam, prima di iniziare lo sciopero della fame aveva avuto problemi alle coronarie”.
Un portavoce della prigione ha risposto che ogni prigioniero può rivolgersi all’apposito ufficio interno, da poco rimodernato e reso più efficiente e veloce, e se non soddisfatto si può rivolgere al difensore civico.
Lo stesso portavoce ha confermato di essere a conoscenza di minacce rivolte al prigioniero, la cui natura però non può essere svelata, e che la sicurezza del prigioniero viene prima di tutto.

Da sempre, i repubblicani denunciano le condizioni carcerarie a Maghaberry ma non solo: intimidazioni, risse e vessazioni sarebbero all’ordine del giorno.
Così 29 anni dopo la morte di Bobby Sands, la questione repubblicana e i diritti dei prigionieri politici tornano agli onori della cronaca. E ancora una volta c’è in gioco una vita.

Nessun commento:

Posta un commento