martedì 4 maggio 2010

Giuseppina: una storia italiana

Savona, 30 Aprile 1945 sono passati esattamente sessantacinque anni dalla tragica morte di Giuseppina Ghersi. Ancor oggi la maggioranza degli italiani non conosce la sua terribile storia a causa di un clima di ingiustificabile “Silenzio” e “Omerta” che gira intorno ad essa. Giuseppina aveva tredici anni quando svolse un tema sulla figura di Benito Mussolini, la piccola si era formata nelle scuole del fascismo e negli scritti esalto' la politica del Duce. Le maestre senza pensarci sù, pur sapendo che i genitori della piccola non avevano avuto nessun contatto col regime, segnalarono Giuseppina ai partigiani comunisti che, con una scusa riuscirono ad entrare in casa, rubarono tutto il materiale di valore e prelevarono la bimba. Giuseppina venne condotta alle odierne scuole Medie Guidobono, all’epoca adibite a Campo di Concentramento, in quel luogo venne seviziata e ridotta in fin di vita dinnansi agli occhi impotenti dei genitori. Morì come molti altri con un colpo di pistola al di fuori delle mura del cimitero con l’accusa di essere stata una spia nazifascista. I genitori liberati dopo la prigionie e le torture decisero di scappare da Savona sapendo che per loro giustizia non ci sarebbe mai stata , avevano perso tutto, la loro figlia tredicenne e la modesta casa in cui abitavano.
Oggi, i responsabili di questo scempio sono probabilmente scomparsi, durante i loro ultimi anni di vita sono stati premiati con medaglie al valor civile e presentati come i liberatori d'Italia, ma la storia di Giuseppina è la storia di migliaia di italiani, vittime innocenti di una guerra fraticida che, molto probabilmente si sarebbero risparmiati.
E' doveroso portare avanti queste testimonianze, crediamo fortemente nella necessità di dover consegnare ai nostri figli una memoria condivisa sul passato e questo non per ragioni ideologiche bensì etiche. Nel comune di Savona si è rotto il muro “ dell’omerta” , infatti poco tempo fa si è richiesto alla Giunta di dedicare uno spazio pubblico o una giornata in memoria della piccola Giuseppina Ghersi. Ma la risposta è stata negativa e la spiegazione è stata la seguente “si tratta di una tragedia ma bisogna capire il clima in cui si svolse la faccenda”. Io chiedo solo una cosa che la storia di Giusppina Ghersi  si propaghi e faccia finalmente comprendere quelli che furono gli anni bui che divisero il nostro paese. 
Noi nel nostro piccolo ci stiamo provando. 
Concludo il mio articolo con una parola molto estranea in questi ultimi anni in italia” GIVSTIZA”
                                                                                                             
 Andrea il nano

Nessun commento:

Posta un commento